Confessione vera di chi ha telefonato.
Lo confesso. Mi piace il cazzo, mi piace moltissimo ma non mi piacciono gli uomini. Amo le donne e, grazie a sesso al telefono con le trans, le ho trovate, femminili, porche e con un bel cazzo duro.
Un doppio piacere con sesso al telefono trans.
Ho vinto presto, da giovane marito, la titubanza. Ho chiesto subito a mia moglie di penetrarmi con gli oggetti più strani, di infilarmi una, due, tre dita nel culo mentre la chiavavo. Ma desideravo sempre di più un cazzo vero, che potessi soddisfare e che mi soddisfacesse, ma che fosse montato su uno splendido corpo di donna. Inculare una porca in tutte le posizioni, a pecorina, alla missionaria, a smorzacandela mi ha sempre intrigato e non mi sono mai tirato indietro. Meglio però che la zoccola in questione fosse anche dotata di due palle e di un uccello pronto a ogni evenienza.
Pur amando la figa e pur essendo sposato con una troia che a sua volta amava giocare col mio culo e col suo, mi sono presto accorto della differenza. C’è culetto e culetto e quello di una trans, unito a un membro virile e a capezzoli da succhiare, ha finito per attrarmi più degli altri.
Il sesso al telefono con le trans per me ha assunto presto un significato importante, quello di una palestra nella quale essere attivo e passivo, nella quale apprendere l’arte che mi può trasformare, da uomo, in una vera puttana, capace di spompinare a lungo il bel cazzo di una trans, prima di chiederle di mettermelo nel culo.
Il favore è certo un favore reciproco. Ho capito, da quelle voci così eccitanti per me, che quelle signore dotate di cazzo sapevano usare le mani, la bocca, la fighettina posta sul dietro e, addirittura, i piedi per far godere chiunque. Ho saputo, ricorrendo spesso al sesso al telefono con le trans, che molte non si facevano operare per godere di più, come uomo e come donna. Puttane in calore continuo capaci di trasformarmi in una di loro.
Gli esempi possono essere tanti. Ricordo che dopo qualche giorno, continuando a utilizzare il servizio, una trans mi confessò di essere venuta, toccandosi. Immaginava me, dall’altra parte del telefono, seduto su un cazzo finto che avevo comprato per l’occasione.
Di certo, però, non sono da meno. Le ragazze col cazzo amano essere prese come vere donne caldissime e sempre vogliose. Mi è successo, mentre giocavamo ad incularla a pecorina, di venirmi in mano, incitato dalla mia partner telefonica, pensando che fosse sua la sborra che poi ho leccato dal palmo della mano. Mi sono sentito porco, pervertito, uomo e donna al tempo stesso. Una sensazione indescrivibile come può esserlo soltanto quella di chi trova la compagna ideale. Una donna con un membro durissimo, bellissima, da trombare alla pecorina, regalandole al tempo stesso un splendida sega. Inutile aggiungere che siamo venuti insieme.