Ricordo i piedi della mia ex moglie, una vacca da monta meravigliosa, capace di eccitarmi per ore prima di permettermi di venirle in figa o in culo. Non ho rimpianti, però, da che ho scoperto numeri erotici fetish.
Numeri erotici fetish: l’odore dell’erotismo perverso.
Mi spiego meglio. La troia amava le mutandine di pizzo o il semplice tanga. A volte mi aspettava in casa col solo grembiule di latex, scalza, con i suoi lunghi e ben proporzionati piedini che parevano chiamarmi alla fatica prima della monta. Una cena fugace, lasciata a metà. E poi via, un rapido passaggio dal guardaroba, per indossare collant col buco in mezzo come le puttane da strada, ed entrambi sul lettone, abbracciati per il primo bacio della sera. Era facile scendere giù, con la lingua e con il naso, fino a soffermarsi sulla figa umida, leccarla, e proseguire verso i piedi. Iniziava da lì, la lenta risalita. A morsi, a strappi, portavo via le calze bagnate dalla mia saliva, sentendo l’odore di quei piedini sporchi e fragranti, rinchiusi per l’intera giornata nelle scarpette da ginnastica e restituiti alla libertà soltanto per sporcarli al punto giusto affinché io potessi leccarli e pulirli a dovere.
Sensazioni uniche, il cazzo s’ingrossava, la cappella sembrava voler scoppiare. Sensazioni che non rimpiango perché, lo confesso, sono riuscito a provarle di nuovo grazie a numeri erotici fetish. Conduco una vita sessuale normale e piena, con una nuova compagna, più passionale, forse, ma assai meno porca di quella zoccola della mia ex. Sicuro avrei speso per un servizio e che mi sarebbe comunque costato meno che recarmi a casa di una puttana, ho provato il servizio.
Forte dell’esperienza accumulata con quella grandissima zoccola della mia ex moglie, mi sono presto reso conto che all’altro capo del telefono di numeri erotici fetish c’era una persona reale, amante del feticismo e pronta a regalarmi i suoi odori, i suoi particolari intimi, le sue mutandine intrise di sangue mestruale, la sua figa e le sue tette enormi racchiuse in un vestitino in latex.
Con voce calda e gentile, mi ha accolto nel suo mondo di abbigliamento intimo degno del guardaroba della più affermata delle battone da strada, eccitandomi subito mentre si descriveva con le scarpe da ginnastica, senza calzini, indossate fin dalla mattina e appena tolte per indossare, al momento di iniziare a rispondere ai clienti, calze con giarrettiera, stivali di pelle e un vestitino corto, che lasciava scoperte la figa e le chiappe. L’estasi: ammirazione e voglia di spogliarla si impossessavano sempre più di me a ogni sua parola. Finché sono scoppiato in una sborrata prolungata e abbondante, pensando di venirle sui piedi.